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La degustazione |
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Giallo paglierino brillante. |
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Bouquet aromatico fine, con intense note floreali accentuate da tanta mineralità e sentori di pietra focaia, il tutto accompagnato da una grande freschezza. |
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Al palato è teso e preciso, con un aspetto salino delicato un finale salivante. |
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Il consiglio del sommelier |
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Servire tra 10 e 12°. |
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Tartare di salmone e mango, pesce alla griglia, ceviche di orata, pollo arrosto. |
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Entro il 2030, oltre per gli intenditori. |
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La tenuta e il vino |
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Il Domaine Disznókő regna sovrano sui vigneti ungheresi e i suoi vini sono tra i migliori vini dolci al mondo. Qualsiasi wine lover riconosce e apprezza la freschezza e la brillantezza di questi grandi vini, tra i quali, il Tokaj, rimane uno degli ultimi bastioni al mondo a esaltare la botrite con tale intensità e freschezza.
La tenuta eccelle anche nella produzione di bianchi secchi e i suoi Furmint non hanno nulla da invidiare ai grandi bianchi locali, apprezzati per la loro tensione e finezza. |
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Il Tokaji Furmint Bianco 2022 rivela tutta l’essenza del suo terroir vulcanico, aprendosi su un naso affumicato con sentori freschi e puri di pietra focaia, con alcuni tocchi floreali intervallati. Il palato teso e preciso offre uno spettro minerale confermato con un aspetto salino e salivante sul finale. Insomma, è un vino molto digeribile, ideale con pesce crudo o stuzzicato. Voto 93/100 dal Comitato. |
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Vendemmia manuale. Pigiatura immediata senza diraspatura, seguita da decantazione per una notte. Fermentazione in vasche di acciaio inossidabile. Affinamento per 3 mesi sulle fecce fini in vasche di acciaio inossidabile. |
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Ricompense |
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Voto Valap 93/100 |
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